sabato 20 novembre 2010

Collaborazione per una migliore integrazione (di Olivia Dadzie).

Cette expérience auprès des familles roms, m’a donné envie de continuer à travailler sur ce sujet. La discipline architecturale a pour moi une place importante dans ce travail auprès des populations immigrées! Cette collaboration avec les différentes familles roms a été pour moi très constructive, car nous avons pu apporter nos compétences d’architecte et nous avons aussi beaucoup appris sur d’autres méthodes de travail, avec d’autres matériaux et une autre manière de penser différente de la notre. Cette manière de travailler enrichi énormément mes compétences architecturales.
Ce lieu qu’est métropolis, a pour moi un énorme potentiel. Nous pourrions imaginer un centre social pour les différentes familles sans papier ou les réfugiés politiques, afin de les aider à améliorer leurs conditions de vie, et de travailler à leur intégration en Italie. Un lieu qui ne serait pas clandestin et qui leur permettrait d’avoir l’assurance d’une place sûre pour vivre.
Nous pourrions comparer ce lieu aux autres centres sociaux déjà existant en France. Même si en France nous avons des subventions de l’Etat pour créer et gérer ces centres sociaux, nous avons pu nous rendre compte qu’ici, avec très peu de moyen nous pouvons faire beaucoup.
En France nous avons une fédération des centre sociaux qui gère tous les pôles sociaux de France, elle remonte à plus d’un siècle et a été créée pour les populations ouvrières et les aider à se gérer. Pour le cas de métropolis nous pourrions imaginer une association de différents corps de métier afin de travailler avec les familles immigrées, pour mettre en place une vraie qualification à cette usine aujourd’hui désaffectée. Avec un pôle logement, des salles de cours pour les enfants et les adultes, des salles de sport, mais aussi de travail afin qu’ils puissent par exemple exercer leur métier et vendre leur production, il serait aussi possible de créer un grand jardin cultivé ou l’on pourrait vendre la production de celui-ci pour aider à la gestion financière du centre… cela peut paraitre a priori utopique, car toutes ces idées doivent être le fruit d’un travail collectif abouti. Mais grâce aux exemples des autre pays et l’apport de chacun, nous pouvons réussir à créer un centre où les populations roms pourraient s’autogérer et s’intégrer à leur manière à la vie de leur nouveau pays d’accueil. La richesse de cette collaboration serait bénéfique à chacun et pourrait être le début d’un travail national en Italie.



L'esperienza con le famiglie rom, mi ha spinto a continuare a lavorare su questo tema. La disciplina di architettura ha un posto importante per me in questo lavoro con le popolazioni immigrate! Questa collaborazione con le varie famiglie rom è stato molto costruttivo per me, perché abbiamo potuto portare la nostra esperienza di architetto e abbiamo imparato anche su altri metodi di lavoro con altri materiali e un altro modo di pensare dalla nostra. Questo modo di lavorare enormemente arricchito le mie competenze architettoniche.
Questo luogo quella metropoli, ha un potenziale enorme per me. Potremmo immaginare un centro sociale per le famiglie diverse senza carta o rifugiati politici per aiutarli a migliorare le loro condizioni di vita e di inserimento lavorativo in Italia. Un luogo che non è illegale e che sarebbe garantita in un posto sicuro dove vivere.
Potremmo paragonare questo luogo ad altri centri sociali già esistenti in Francia. Anche se in Francia abbiamo sovvenzioni statali per creare e gestire tali centri, siamo stati in grado di riferire qui, con molto poco significa che possiamo fare molto.
In Francia abbiamo una federazione di centro sociale che gestisce tutto il nucleo sociale in Francia, si risale a più di un secolo ed è stato creato per lavorare le persone e aiutarle a gestire. Per il caso di Metropolis si potrebbe immaginare una combinazione di diversi mestieri per lavorare con le famiglie immigrate, per sviluppare una competenza reale in questa fabbrica ormai in disuso. Con aule che ospita un centro per bambini e adulti, centri sportivi, ma anche il lavoro in modo che possano fare il loro lavoro ad esempio e vendere la loro produzione, si creerebbe anche un ampio giardino coltivato oppure potrebbe vendere l'uscita di esso per aiutare il centro finanziario ... questo può sembrare a priori non realistico, perché tutte queste idee devono essere il frutto di uno sforzo collettivo è riuscito. Ma grazie agli esempi di altri paesi e il contributo di ciascuno, si può creare con successo un centro dove le persone potessero governare Roma e integrare nel loro modo di vita del loro paese ospitante. La ricchezza di questa collaborazione a vantaggio di tutti e potrebbe essere l'inizio di un lavoro nazionale in Italia.

1 commento:

  1. ciao Olivia,

    interessante che tu immagini un futuro 'legale' per Metropoliz.
    Ci sono però vantaggi nell'essere 'illegali'? E di contro, ci sono svantaggi nel diventare 'legali'?

    Quello che dici non è affatto utopico e lo si vede in molte parti del mondo. Penso però che per fare un passo in avanti si debba andare oltre la logica di città + 'centri sociali', e favorire l'integrazione lavorando anche a scala maggiore, per creare quelle condizioni al contorno necessarie allo sviluppo economico, politico e sociale della città come organismo eterogeneo ma al contempo unico. Cosa ne pensi?

    Brava,
    Giorgio

    p.s. Come mai parli solo dei Rom nell'introduzione?

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